L'importanza dell'umidità nel benessere abitativo

Andrea Zordan Architetto

È sapere comune l’importanza dell’umidità dell’aria per il nostro benessere. Ma quale umidità interagisce con il nostro comfort? Sappiamo tutti la differenza tra umidità assoluta ed umidità relativa? O meglio: sappiamo quale sia le caratteristiche di queste grandezze e quali influenzano il nostro comfort? Facciamo quindi un piccolo cenno in merito.

UMIDITÀ ASSOLUTA

L’umidità assoluta è la quantità di vapore acqueo (misurata in grammi) contenuta in un certo volume d’aria (un m3). Pertanto, l’umidità assoluta sarà misurata in grammi di vapore acqueo per metro cubo d’aria.

Se invece di g/m3 ragioniamo in kg di vapore acqueo per kg di acqua secca, parliamo di Umidità Specifica.

UMIDITÀ RELATIVA

È il rapporto tra la quantità di vapore acqueo contenuto nell’aria (quindi l’umidità assoluta) e la quantità massima di vapore acqueo che l’aria sarebbe in grado di contenere a quella temperatura (umidità assoluta di saturazione).

Chiariti questi due concetti, sorge spontanea la domanda: perché l’umidità assoluta (o specifica) viene utilizzata nei calcoli in ambito tecnico-scientifico e non è impiegata nella vita di tutti i giorni, mentre l’umidità relativa è ampiamente utilizzata nel quotidiano, sia in meteorologia che in materia di salute e comfort negli ambienti indoor?

Il motivo è molto semplice: il corpo umano non è sensibile all’umidità assoluta (o specifica) ma, al contrario, è molto sensibile all’umidità relativa.


Tant’è che l’umidità relativa condiziona la nostra termoregolazione (alta UR rallenta l’evaporazione di sudore ed il conseguente raffreddamento del corpo), influenza la nostra “salute” respiratoria (in situazioni di bassa UR, le vie respiratorie si irritano con conseguente disagio respiratorio mentre una UR alta favorisce il proliferare di muffe ed altri allergeni causando reazioni allergiche e problemi respiratori), interagisce con il benessere epidermico e dei capelli (UR bassa favorisce la secchezza della pelle e dei capelli, rendendoli anche più fragili mentre una UR alta, oltre a rendere fastidiosamente appiccicosa la pelle, favorisce l’incresparsi dei capelli a causa dell’assorbimento eccessivi di acqua) e, per concludere, può influenzare il nostro riposo (una UR troppo alta rende l’ambiente soffocante e quindi disturbare il sonno).

Concludiamo questo articolo richiamando l’importanza dell’umidità relativa nei nostri ambienti e di come questa influenzi l’ambiente che la contiene. La condizione ottimale si può avere mantenendo un valore di umidità relativa bilanciato: meglio se tra il 45% ed il 55%.

Considerando poi che il concetto di umidità entra nel nostro sapere quotidiano soprattutto quando questa si manifesta con fenomeni sgradevoli (condensa e muffe), alleghiamo uno specchietto che riassume in modo approssimato la relazione tra temperatura ambiente ed umidità relativa per identificare a quale temperatura superficiale si manifesta la condensa (punto di rugiada).

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